Era il 1925 quando mio zio Giovanni Moretti si trasferì da Reggio Emilia a Torino. Dopo poco tempo arrivarono anche i suoi due fratelli: Renato e Gogliardo, allora tredicenne e mio "futuro padre".
Cominciarono col riparare motociclette per poi costruirle.
Mio padre, scherzando, mi diceva sempre che per fondare la Moretti, Giovanni vendette la sua bicicletta!
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Dopo un certo periodo, mio padre si separò dai suoi due fratelli. Lui continuò ad occuparsi di motociclette, mentre Giovanni e Renato cominciarono a costruire autoveicoli.
Dopo il boom del primo dopoguerra, però, negli anni sessanta il settore delle motociclette subì una crisi gravissima. Quasi tutte le fabbriche italiane furono costrette ad interrompere la produzione. Mio padre, che allora era concessionario in esclusiva per tutto il Piemonte dei marchi Alpino, Mival e Rumi, ovviamente dovette cessarne la distribuzione.
A quel punto tornò a lavorare con suo fratello e da quel momento divenne il direttore commerciale della Moretti SpA. Nello stesso periodo venne anche assunto mio fratello Antonio, che dopo poco tempo fu nominato capo reparto.
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Nel 1968, però, Gogliardo, mentre con una Moretti 125 Coupé era diretto a Cortina d'Ampezzo per un concorso di eleganza, perse la vita a soli 56 anni in un incidente stradale.
Nel 1969, dunque, subentrai io al suo posto; mi venne affidato tutto il settore commerciale italiano.
Sono rimasto in quel ruolo sino a quando i miei due cugini, Gianni e Sergio, i figli di Giovanni, mi comunicarono la loro decisione di cessare la produzione.
Correva l'anno 1989.
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Fu una decisione molto criticata da tutti: la Moretti, infatti, non aveva prodotto invenduto in quel periodo. Invece, ripensandoci oggi, furono molto lungimiranti.
Con il passare del tempo, infatti, tutti o quasi i carrozzieri italiani sono poi stati costretti a cessare la produzione per mancanza di vendite.
Devo dire, però, che i miei due cugini, una volta presa la decisione di cessare la produzione, mi informarono che se lo avessi voluto, potevo continuare io usando il marchio Moretti.
E' una cosa che mi rimprovero ancor oggi di non aver voluto fare.
Il tempo è volato...ma le auto sono ancora la mia grande passione.
Giuseppe Moretti
...è una questione di esperienza, impegno e dedizione quotidiana in poche parole...Passione!